Il giorno dopo, come al solito, scesi in spiaggia prima di mia moglie che, in genere tira tardi visto che le piace godersi il relax.
Vidi che l’ombrellone dei vicini era aperto ma loro dovevano essere al mare; giustamente, avendo delle bambine, la signora preferiva portarle giù presto per poi rispettare i tempi di una buona colazione e di un salutare riposino.
Ci incrociammo in acqua poco dopo. Il sole era infuocato e solo la freschezza del mare limpido poteva rinfrancare, in quella atmosfera rovente.
Visto che la sera prima dovevo essere sembrato un buffone salutai gentilmente per poi allontanarmi verso un vicino tratto di scogliera, che preferivo al tradizionale e affollato arenile. Quasi un’ora dopo, torno al mio posto.
Lei era stesa all’ombra, con degli imperscrutabili occhiali scuri. Indossava un due pezzi nero, di taglio semplice ma che ovviamente non ne nascondeva la bellezza delle forme.
Mentre mi asciugavo non potei fare a meno di notare, nella zona dell’inguine, due lievissime pieghe ai lati dello slip: un piccolo indice dello “sfiancamento” di quando il suo corpo era trasmutato da ragazza a “mammina”… un difettuccio che la rendeva ancora più deliziosa, anche i suoi fianchi ora generosi, non facevano che moltiplicare la sua femminilità.
Non avrei mai osato disturbarla. Forse dietro gli occhialoni stava sonnecchiando un po’, invece lei li alzò sulla fronte senza scomporsi di un millimetro ma fissandomi profondamente con una espressione imperscrutabile.
Sorrisi: “ Mia moglie?”
“Non si è vista, ancora.” rispose e aggiunse “e mio marito è in gelateria con le piccole…”
“Oh, bene, molto bene!” esclamai per riportare un po’ di allegria.
“Bene perché? Per chi?” disse la donna con una espressione abbastanza dura.
Non la capivo ma devo dire che l’età e l’esperienza mi misero quasi in allarme… quella sua risposta era fuori registro.
“Non saprei… dicevo bene così, in generale…” sorrisi sperando di rimettere le cose nella giusta luce.
“Così… lei si occupa di pornografia, vero?”
“Non proprio, anzi… mi deve scusare, forse ieri sera sono stato inopportuno… ma, scusa, Rosa non ci davamo del tu?”
“Il tu, il lei, che importanza ha” disse quasi seccata “le cose importanti sono altre… e, dimmi, caro Giorgio, col tu stavolta: ti spassi molto a guardare i film sporchi? Sei molto esperto, suppongo” parlava in maniera abbastanza tagliente, polemica direi, e mi fissava con occhi strani, sembrava addirittura mi trovasse odioso.
“Beh… non proprio… ripeto, ieri sera… io…”
“Ieri era ieri, Giorgio. Adesso siamo soli: io e te, quindi ti prego di parlare chiaro una volta per tutte!”
Credo che la mia buona sorte, se così può dire, mi fece dare la risposta giusta (o meglio, sbagliata per tutti ma non per me, cazzo!!!) non capivo ma, valutando le sue parole optai per una curiosità sincera della signora che, approfittando dell’assenza dei suoi, poteva esporsi maggiormente, magari curiosa di saperne di più sulle porcate dei video che analizzavo.
“Vedi Rosa non devi pensare che io sia un erotomane, semplicemente sono in quel settore; guardo moltissimi video ma quasi professionalmente (mentii per darmi un tono) li scorro per catalogarli, per trovare spunti alle storie che pubblico…”
La signora sembrò addolcirsi lievemente, un sorrisetto comparve sulle labbra assottigliate dal momento di tensione.
“Oh davvero Giorgio? E quali ti piacciono… quali trovi più interessanti? Eh? Dimmi, dimmi… ti piacciono quelli amatoriali? Quelli dove magari povere ragazze ignare vengono ritratte e loro insaputa da qualche maiale? Eh? Eh? Dimmi… dimmi.”
Non capivo un cazzo: era curiosa o era aggressiva? Voleva attaccarmi per qualche motivo…? Non potei replicare perché arrivarono tutti insieme: Giuliano, suo marito, le ragazzine e mia moglie.
“Giuliano mi ha offerto proprio un bel caffè… sai? Ci voleva!” disse quest’ultima sorridendo e poi salutando allegramente Rosa.
Io e la donna non potevamo certo continuare la conversazione… quindi, tutto ritorno alla normalità di una mattinata al mare. Mia moglie andò a bagnarsi; le bambine chiesero il permesso scendere con lei, e noi tre restammo da soli.
Ora però la mia conversazione si sviluppò con Giuliano, mentre sua moglie, tornata a fare la mummia dormiente sembrava del tutto disinteressata ai discorsi di noi due.
Purtroppo anche con lui ricademmo sull’argomento pornografia, soprattutto dal punto di vista legale, ufficiale diciamo così.
Lui si preoccupava per le sue ragazze, per i giovani di oggi… dei maledetti telefonini che permettevano di ritrarre dei video di stupidate; eppure se queste fesserie diventavano virali potevano portare persino a gesti estremi.
“Vedi, noi cerchiamo di essere molto professionali, in realtà siamo i primi ad essere più attenti a certe stronzate. Non voglio fare il paladino, ci mancherebbe, ma rifletti per noi video o foto estorte con l’inganno, oppure storie di sesso estremo: zoofilia, incesti eccetera, rappresentano solo un pericolo, visto che potrebbero, nella migliore delle ipotesi, portare alla chiusura del sito!”
“Quindi,” chiese lui interessato “cosa succede se, per esempio, qualcuno pubblica un video di sesso senza il permesso dei protagonisti? Insomma…” si guardò intorno per controllare che le figlie fossero lontane “Un uomo, diciamo, che violenta una ragazza e poi è talmente vigliacco da pubblicare tutto su un vostro canale? Che gli succede poi?””
Ero sempre più convinto di aver fatto un grosso errore ad accennare al mio hobby, e poi questi due prendevano la cosa molto sul serio… mentre io, non ero che una delle “ruote del carro”, tra l’altro disinteressata a questo tipo di casini che, in realtà, riguardava i responsabili dei siti, non certo me. La signora Rosa fingeva di dormire ma, dai pugni serrati fino allo spasimo, capii che era un fascio di nervi, in quel momento.
Pensai che le preoccupazioni di Giuliano fossero quelle classiche di un padre, così, almeno su questo argomento, cercai di essere onesto e chiaro.
“Allora, i supervisori dei siti tendono, per prima cosa, a non pubblicare scene di violenza o di coercizione a meno che non siano prodotte e certificate da produttori conclamati, con tanto di attori e attrici certificati e con tanto di liberatoria… per il resto si butta dentro di tutto e devo dire che ogni anno capitano 4 o 5 casi di video che vengono reclamati. Si tratta per lo più di scene brevi o semplici ma che purtroppo mostrano il volto dei protagonisti, che magari sono anche minorenni. Poi qualcuno, con un minimo di credibilità, ci contatta e ci chiede di eliminare le scene incriminate…”
“E basta… forza!” intervenne inaspettatamente la moglie “Ma che razza di discorsi sono?” si era alzata per metà dalla sdraio e sembrava voler zittire il marito e, ovviamente, pure me.
Incredibilmente il marito, tipo pacioccone che sembrava pendere dalle labbra di lei, sbottò:
“Tu lascia perdere… continua a dormire che è meglio!” disse quasi alterato, poi con più pacatezza, a me “continua per favore sai, a volte e meglio saperne di più su certi argomenti…”
“Uhm, non vorrei urtare Rosa… comunque è presto detto: la realtà è semplice e dolorosa, i ragazzi e specialmente le ragazze non dovrebbero MAI, assolutamente permettere a qualcuno di ritrarli in atteggiamenti… diciamo che non vogliono rendere di dominio pubblico, perché la nostra disponibilità a cancellare i materiali senza nemmeno chiedere credenziali è assolutamente inutile: la gente non lo immagina ma nel mondo ci sono oltre 20 milioni di siti porno, e ogni maledetto video viene copiato e ripetuto per centinaia o miglia di volte, in tutto il pianeta, magari riscuotendo in poche settimane milioni di visualizzazioni… Wattsapp a parte, che non è porno ma è ancora peggio…”
“Cazzo… incredibile…” disse Giuliano evidentemente angustiato.
“E sì…” dissi adattandomi per cortesia al suo “dolore”.
“E, giusto per concludere, voglio solo dirvi, che le pubblicazioni solo in Italia sono decine di migliaia l’anno, che solo 4 o 5 persone ci chiedono di eliminare il video, e che, praticamente, solo uno su un milione, alla fine decide di rivolgersi all’autorità giudiziaria. Questo perché farlo non fa che aumentare il danno: il video diventa virale e raramente il verdetto è favorevole “alla parte” lesa.”
Ora anche la signora Rosa mi guardava con occhi sgranati e sembrava più in “sintonia” col marito.
“E scusa…” chiese speranzosa e ingenua “per quanto tempo rimane uno di questi video disponibile in internet?”
“Per sempre, Rosa… per sempre!”
Genere
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