Torno a prostituirmi con mio cognato

Giovanna Esse
Created 3 settimane fa

“le Confidenze” una serie di Giovanna Esse
Presentazione della serie "le Confidenze" di Giovanna Esse e presentazione del primo rapporto segreto su una famiglia del beneventano.

Ci sono donne, ci sono uomini che non se la sentono di scrivere le loro storie… in genere sono proprio coloro che non inventano intrighi con la fantasia ma che hanno vissuto, o vivono tutt’ora, situazioni trasgressive o estreme. Eppure, mai come nell’ambito dell’erotismo e della sessualità, quando essi trovano un porto sicuro, una voce amica, sono appagate solo quando tirano fuori tutta la loro vicenda di vita vissuta…

Forse perché non giudico mai, forse perché, in oltre 12 anni di appassionato lavoro, non ho mai tradito la fiducia di nessuno, trovano in me la giusta ascoltatrice…
ed io ringrazio: loro per avermi affidato queste segrete “Confidenze” e voi, amiche e amici che ci leggete con passione. G. E.

La signora Anna del Mar è una delle tante amiche che ha sentito l’esigenza di contattarmi per un consiglio su un argomento abbastanza controverso, ma poi la sua inclinazione verso la prostituzione, come gioco erotico segreto, hanno fatto sì che mi confidasse sconvolgenti segreti del suo passato.

Da questa corrispondenza è nato per voi questo resoconto dal titolo:
Metà Donna, metà Puttana…
buona lettura.

1

Nella mia posta, un giorno dell’anno passato trovai una mail con tanto di firma chiara e leggibile, ma ovviamente per rispetto della Privacy la nostra interlocutrice l’ho ribattezzata Anna del Mar.

In breve, la situazione era la seguente: in una ridente cittadina in provincia di Benevento vivono due fratelli di mezza età. Sono i proprietari di una bella palazzina, con giardino, garage e tutti i comfort. L’immobile è grande ma solo un appartamento è proprietà del fratello maggiore, il marito di Anna del Mar che la supera di oltre 12 anni, mentre il fratello minore, grazie alla sua attività, più che benestante è ricco ma non si è mai sposato, si è goduto abbastanza la vita, però ora che ha superato i 55 si è molto ridimensionato e si è riavvicinato a una esistenza più tranquilla e famigliare.

Questa non è una storia di interessi o di particolari avidità ma, essenzialmente, essendo la nostra Anna una donna istruita e valente, una bella e curata 50 enne e, in segreto, molto più vissuta e navigata dei due fratelli messi insieme, qualche calcolo se l’è fatto, soprattutto da quando ha subodorato certe ideuzze del fratello minore, Pietro, che rimane il proprietario indiscusso del resto del bene e assai benestante grazie ai ricavi di una sua importante attività professionale.

Su questo background la mente di Anna ha iniziato a macinare, visto che è anche mamma di due figli grandicelli, la femmina già sposata e il maschio che convive, a Spoleto per lavoro.

Questo per quanto riguarda “Cesare”, invece riguardo ad Eros dobbiamo aggiungere alcuni particolari piccantini.

Il marito, Sandro, è ormai quasi incapace di farselo venire duro ma, come molti anziani incantati dalla moglie, cerca sempre più spesso di trascinare la giovane consorte in uno di quegli eccitanti amplessi a tre, oggi tanto attuali e definiti cuckold. Ora seppur velatamente, da un po’ cerca di promuovere il fratello giovane e piacente, che ha sempre manifestato un debole per Anna e. attualmente. batte sempre più spesso sulla sua solitudine e sul fatto che, volendo, si potrebbe vivere tutti più uniti e vicini, soprattutto ora che i figli della coppia, suoi nipoti, erano ormai sistemati e lontani. Lui era solo e scapolo, e Anna sarebbe stata la più assennata e devota amministratrice della casa, ovviamente coadiuvata dalla giusta e opportuna servitù.

Frequentandosi, naturalmente, tra loro poteva accadere di tutto, nel segreto delle !quattro” mura… tutto questo marchingegno attrae la nostra Anna, prima che per qualsiasi questione sessuale, per la certezza che, praticamente, gli eredi dei beni di Pietro sarebbero alla fine andati ai suoi amati figli.

Con chi parlare di queste cose nel limitato entourage di san Giorgio: naturalmente con nessuno e quindi, eccola arrivata da me, e da noi.

Vi rimetto la nostra corrispondenza così come progredita dopo il preambolo.

Anna del Mar

Grazie gentilissima amica, consentimi di chiamarti così, non credo che siamo coetanee, credo che io sia parecchio più avanti negli anni. Ti renderai conto che quello che ho scritto sul post non è faccenda della quale io possa parlare con le mie amiche o con qualche parente. Se lo facessi il giorno che mio cognato verrà ad abitare a casa nostra ci troveremmo subito sulla bocca di tutti. Grazie per i consigli che vorrai darmi e se vuoi avere altre e più precise informazioni ti risponderò senza ipocrisie o remore. Ciao.

Giovanna

Buongiorno cara Anna, mi sono liberata da tutte le faccende del mattino per risponderti il più esaustivamente possibile.

Ciò che ti riferisco, ovviamente, riguarda esclusivamente persone del tutto "normali" con una vita sociale tranquilla e insospettabile, come voi. Persone che, prima di lasciarsi andare nelle proprie perversioni controlla attentamente i pro e i contro, mantenendo il controllo e accettando di rinunciare, se la situazione non si presenta sicura e priva di inopportune conseguenze.

Allora, quello che da ragazze o da libere può essere considerato (e trattato) come un gioco erotico... un momento di trasgressione da sposate, nonostante gli anni di matrimonio o di convivenza, nel nostro caso va preso con le pinze.

Il cuckold, dalle mie esperienze personali e dalla caterva di problematiche che mi hanno sottoposto, in oltre 10 anni, lettori e lettrici (un po' anche dal resto del mondo), per funzionare dev'essere gestito con intelligenza.

In genere il personaggio trainante, per quanto possa avere problemi erettili o un pene del tutto insoddisfacente è sempre il marito, figura maschile che può contrastare efficacemente malintesi o strani grilli per la testa del nostro "bull" del momento. Questo perché il bull o dev'essere un ottimo scopatore navigato, ben conscio del suo ruolo, oppure è un "pupo", abbastanza ingenuo e poco preparato, tanto che il marito e la coppia lo possono in qualche modo gestire...

Perché?

Perché il nostro amichetto NON deve assolutamente interferire nei rapporti e negli equilibri di coppia, sia dal punto di vista sociale che, soprattutto, sentimentale. Altrimenti le cose prendono pieghe inaspettate... a volte pericolose.

Perché il nostro amico deve rivestire esclusivamente un ruolo "fisico", intrigante, estremamente intimo, fino addirittura al raggiungimento del coito, nei vari buchetti di cui siamo fornite, ma deve restare un oggetto di piacere, un "pupo" in carne ed ossa ma che, una volta scopato, esce totalmente dalla nostra esistenza... perlomeno fino al prossimo, gradevole, incontro di SOLO sesso estremo! 

Ora, tu mi parli addirittura di inserire il fratello di tuo marito nel vostro menage... quindi, siamo estremamente al di fuori dei binari utili a tenere sotto controllo la situazione. Ci sono molti problemi che si possono presentare, soprattutto tra i maschi... alla fine credo che per te, in quanto donna, il tuo ruolo familiare sia ormai ben scolpito e definito. I maschi, invece, dopo le prime "sborratine" gaudenti, entreranno in competizione, se non in conflitto (soprattutto se sono fratelli).

Altro problema: la convivenza. Anche senza perversioni e giochi a tre, è sempre difficile e, a meno che, non si possa usufruire di un appartamento abbastanza grande da poter delimitare certi spazi personali.

Mentre la regola più consigliabile nei rapporti cuckold (e anche forse la più eccitante) è quella di ricercare rapporti occasionali, che si protraggano, al massimo, per 3 - 4 incontri.

Ancora un problema, e lo sollevi tu stessa: l'età dei tuoi partner, già poco dotati, anziani in via di amplificare problemi di erezione, probabilmente, in pochi anni, potresti dover fare loro più da badante che sexywife!

Infine non metto il naso nei problemi più pratici: eredità eccetera. Chi vi può garantire che le cose andranno come spera tuo marito? Farete un contratto, una specie di vendita dei tuoi servigi sessuali, in cambio? Non so...

Ancora vorrei mettere sul piatto della bilancia due cose, una potrei non averla capita: ma siete già sicuri che il fratello accetterà non solo di scopare te, ma addirittura, di farlo in un menage a trois... e se la pensasse diversamente??? E, poi, avete figli (e anche vicini) come fai ad essere CERTA che in questa lunga e strana convivenza non capita mai un "incidente di percorso", un che di inaspettato, che possa mettere la vostra manfrina privata sotto il giudizio di tutti?

Quindi, cara Anna, ti ho detto la mia... però, sempre per la mia esperienza, un consiglio te lo voglio dare, e diretto… naturalmente non posso sapere se è applicabile. Ma io direi di dividere le due esigenze: le vostre esperienze cuckold, come è giusto che sia, ve le fate in maniera del tutto privata, nel classico alberghetto discreto, con un bel ragazzo giovane e dotato, che ti sbatti come i tuoi desideri richiedono. Mentre, col cognato, instauri DA SOLA, una relazione, con una certa furbizia. Se procedete alla convivenza certo non ti mancheranno le occasioni per "adescarlo" e fare in modo che sia lui a fare la prima mossa. Da quel momento lo avrai in pugno: dopotutto è lui che approfitta delle tue debolezze, che si comporta da “porcello” mettendo le corna al fratello sotto il suo stesso tetto... in questo modo lo avrai in pugno e da donna lo potrai gestire, e NON ultimo, proverete con tuo marito una delle più eccitanti delle perversioni: le corna consapevoli, con tutte le estreme ed eccitanti conseguenze. Tradire il marito con un amante intimissimo e allo stesso tempo tradire tutte le certezze dell'amante, in piena complicità col marito.

Bene... spero di non averti annoiata. L'argomento era succoso per una scrittrice e... in quanto all'età, credo che non siamo lontane: io ho 50 anni... nel mondo reale. 

Un bacio e spero di aiutarti nelle tue scelte. 

2

Continua lo scambio epistolare con la nostra amica che, dopo qualche consiglio, mi espone i pro e i contro di questa possibile e incestuosa tresca.

Anna del Mar

Cara Giovanna grazie, ho letto con molta attenzione la tua mail, non mi hai annoiata affatto anzi ti ringrazio per aver detto pane al pane e vino al vino.

Riguardo alla promessa di una storia succosa che avrei potuto fornirti, ebbene dopo averti esposto le mie considerazioni sulla faccenda di mio cognato, ti darò uno spunto del tutto reale per le tue narrazioni. Non credo sia un’esperienza troppo originale, ma con la tua bravura, senza dubbio potrai infiocchettarlo per bene se lo riterrai degno e, lo giuro, non ti chiederò nemmeno le royalties. (sorrido)

Ho ragionato molto su quello che hai scritto e mi trovi d’accordo su tutto però devo comunicarti alcune precisazioni:

a) in primo luogo devo dirti che il cognatino è pieno come un uovo, cioè fra quello che ha ricevuto dai miei suoceri, quello che ha acquisito negli anni e quello che ha ricevuto dalla moglie siamo almeno un paio di volte ad una cifra a sei zeri, pertanto io per prima sarei interessata a fare in modo che questo ben di dio rimanga in famiglia.

b) La differenza di età fra lui e mio marito è di circa sei anni.

c) Mio marito ed il fratello sono molto legati e si rispettano come dovrebbe essere fra due fratelli ma raramente lo è.

d) Gli mancano ancora 5- 6 anni per andare in pensione.

e) Sua moglie, buon anima, è finita prematuramente, era una tipa che già quando stava bene lo teneva a “stecchetto”, nel senso che non mi risulta avesse una carica erotica o un sex appeal degno di nota.

f) L’idea di fare un menage a trois col fratello è tutta di mio marito, sono certa che lui non gliene abbia ancora parlato, credo sia stato, per ora , solo un ballon d’essai per capire il mio orientamento. Inoltre sono certa che l’idea gli sia venuta per la sua intrinseca vigliaccheria. Lo dico perché più di una volta, rendendosi conto consciamente ed inconsciamente, di essere “inadeguato” e che cominciava a perdere colpi, ha sviluppato la sindrome tipica del maschio avanti negli anni e poco dotato, ovvero la sindrome del guardone cornuto. Spesso, infatti, durante il sesso mi ha fatto intendere, fra il serio ed il faceto, che gli sarebbe piaciuto vedermi con un altro, magari ben dotato e con tutte le fantasie di contorno, ma non avendo il coraggio di propormi un bull ha ripiegato su una cosa stramba che gli avrebbe permesso di far rimanere tutto in famiglia, senza il pericolo di esporsi troppo.

A me, ovviamente , un amante non dispiacerebbe ma non lo accetterei in presenza di mio marito e tanto meno se fosse suo fratello! A me, quando ho fatto certe cose “extra moenia”, è sempre piaciuto essere troia in libertà, credo tu capisca cosa voglio dire, se voglio urlare, dire parolacce, chiedere al bull di “sfondarmi”… o eseguire prestazioni “particolari” , non potrei farlo in presenza di uno che starebbe li solo a farsi una sega e che, poiché “ omne animal post coitum triste” , appena sborrato comincerebbe a nutrire astio verso di me ed alla prima occasione la prima parola che gli verrebbe in mente sarebbe “zoccola o puttana”.

Riguardo a mio cognato.

Come sai ho passato la cinquantina e quindi non più una fanciulla… lui invece è ancora un bocconcino appetibile, essenzialmente per i soldi, da parte di colleghe, di vedove, di “polacche” giovani, pertanto non so quanto riuscirei a sostenere questa concorrenza agguerrita, anche mettendo in opera tutte le mie arti di seduttrice. Alla fine, dopo avergli succhiato pure l’anima e avergli dato ogni buco, lui, probabilmente, mi darebbe un calcio in culo per una “badante” bionda dell’est. Inoltre non devo trascurare la sua mentalità e la devozione verso il fratello, dopo un momento iniziale dove sfogherebbe l’arretrato accumulato per la malattia e la perdita della moglie, forse inizierebbe a odiarmi per questo “incesto”, cui io l’avrei costretto.

D’altro canto una mia azione di seduttrice con mio cognato potrebbe provocare un “complesso di colpa” verso il fratello, la qualcosa potrebbe mettere Pietro completamente nelle mie mani... come vedi mi aspetta una battaglia ardua dalla quale sarà difficile uscirne bene.

Comunque alla fine ho pensato di andare a fargli visita un pomeriggio, dicendo a mio marito che voglio capire cosa il fratello riterrebbe di portarsi a casa nostra se decidiamo per la convivenza, e in questa occasione provare a lanciargli qualche amo, per vedere lui come reagisce, per cercare di capire se ci starebbe con me… potrebbe addirittura finire che si faccia “qualcosa” noi due, che possa essere l’inizio, lo spunto, di una relazione sessuale in futuro…

Io ci provo e ti informerò dell’esito dell’avventura.

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Gli anni ruggenti. Quanto si dice l'occasione... la bella Anna, strappata dalla routine familiare della provincia, a Roma incontra una escort e: da cosa nasce cosa...

Lavoro per un ente ministeriale. Quando una quindicina di anni fa, avevo solo 40 anni, vinsi la selezione per diventare “quadro”, ho dovuto fare dei corsi a Roma per quasi due anni, di una decina di giorni al mese.

Mi appoggiavo in un hotel a via della Suburra e per la cena andavo in una piccola trattoria familiare, lì vicino. Non avevo voglia tornare a vedere i colleghi, che invece facevano le grandi tavolate. Dopo la giornata in aula non li sopportavo più.

Una sera la trattoria era affollatissima di turisti e l’unico posto era ad un tavolo dove già era un’altra signora. Il ristoratore le chiese se potevo accomodarmi al suo tavolo e lei accettò. Fortunatamente facemmo comunella e dopo cena fu bello fare una passeggiata per il centro, le offrii il gelato per chiudere la serata.

Ci conoscemmo e diventammo amiche. Lei abitava poco lontano dalla trattoria, in una bella casa della zona centrale di Roma. Lei, quando aveva capito che poteva aprirsi, mi aveva detto che faceva la escort ed era bene “ammanigliata” con una famosa ambasciata. Io le avevo fatto capire che qualche esperienza hard non mi sarebbe dispiaciuta vista la mia vita pallosa e lei mi disse che se me la sentivo ,un pomeriggio dopo il lavoro, potevo andarle a farle visita e avrei potuto divertirmi davvero. Ed io, dopo averci rimuginato una notte, un po’ impaurita e titubante, ma ci andai. Dopotutto ero quasi stata sempre fedele a mio marito, tranne per una sola breve relazione con un dirigente, ma di altra sede.

Invece da quella visita tutto cambiò e nella casa romana della mia amica ho avuto di li a poco, parecchi incontri estemporanei, soprattutto con bei giovanottoni militari made in USA e… non tutti bianchi, che mi hanno fatto provare persino la doppia penetrazione, e tutto il resto con i loro affari quasi tutti molto abbondanti e magnificamente duri, grazie alla giovane età e alla prestanza fisica.

Come ho detto, quando voglio davvero divertirmi mi piace essere presa come una troia e se parliamo lingue diverse non conta niente, l’importante è che mi prendano senza troppi complimenti.

Inoltre, come mi aveva predetto la mia nuova amica, venivo pure pagata. La regola era quella di darmi i soldi della marchetta appena entrati in camera. Questo non faceva che acuire la mia indole segreta: infatti mi trattavano come una loro proprietà e se mi facevo un po’ male nemmeno se ne fregavano, intanto per me essere maltrattata era il coronamento di sogni erotici irrealizzati nella mia routine familiare.

Insomma, dopo ogni trasferta tornavo a casa con parecchi soldi in più.. e molto soddisfatta.

Spero di non averti annoiata e ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di avere una persona con la quale parlare apertamente. Ciao.

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Grazie cara Anna per questo "appetitoso" contributo, come potrai capire mi farebbe molto piacere trasformarlo in una storia... sexy e perversa!!!
Sono d'accordo con te, a mio avviso è la via migliore, prendere in mano tu, in prima persona, il rapporto (se nascerà) con il fratello di tuo marito, ma "vestirlo" da corna segrete ed eccitanti. Ti garantisco che, in questi casi, spesso l'età e la "freschezza" non possono competere con l'eccitazione dell'intrigo.
Ti auguro buona fortuna... per tutto.

Anna del Mar
Cara Giovanna, come ti avevo preannunciato qualche giorno fa , stamattina mi sono recata a casa di mio cognato per una "missione esplorativa", oggi non doveva andare al lavoro e alle 8,30 ero già da lui… in tutta sincerità sono tornata a casa con l'angoscia addosso.

Ti racconto brevemente l'accaduto.

Dunque io mi sono messa un pò in tiro, il giusto non sono più una ragazza. in particolare ho indossato un pò di biancheria un poco più chic, non potevo prevedere come sarebbero andate le cose e se davvero sarei riuscita a instaurare un rapporto un po’ intimo con lui, anche se, onestamente, o per galanteria o perché mi apprezza è stato sempre molto gentile con me e ho notato da parte sua solo sguardi di… apprezzamento.

Quando ho fatto cadere delle carte a terra e mi sono chinata per raccoglierle lui si è precipitato ad aiutarmi ed io ho lasciato che le gambe si aprissero per mostrargli bene la mia dotazione che era ben evidente dato che la mutandina che avevo indossato ere tutta raccolta fra le grandi labbra. La manovra è stata efficace perché lui non distoglieva lo sguardo da la'.

Mi sono rialzata e lui, di slancio, mi ha abbracciato le gambe chiedendomi, scusandosi e quasi piangendo, di fargli vedere… qualcosa in più.

“Per favore, è da tanto che non vedo la bellezza intima di una donna…”

Fingendo grande sorpresa don riluttanza gli ho obbedito e mi sono alzata la gonna (mi sembrava che il mio progetto si stesse avviando per il verso giusto).

“Ecco, va bene? Ma non mi dirai che da quando… insomma da quando sei solo non hai mai…”

“Sarò sincero. Dopo vari mesi ho incontrato qualche escort ma l’esperienza era sempre deludente. Così, mi sono dato al lavoro, agli impegni e… il tempo passa veloce. Scusa la sincerità, mi masturbo quasi ogni sera e tante volete penso a te…”

“E sia… ma io che dovrei fare? Vuoi vedere di più… vuoi masturbarti davanti a me… mi trovi del tutto impreparata, non so cosa dire. Dopotutto ti voglio bene e sei sempre stato molto caro.” Ho creduto che ora che il gioco era passato in mano sua era meglio fare l’educanda che la zoccola.

“Se davvero mi vuoi aiutare… ecco, devi conoscere il mio problema, almeno in questo periodo, vieni…” mi ha preso per mano e mi ha portata in camera. “per favore, Anna cara, puoi farti vedere in intimo?”

Mi sono spogliata con un pizzico di voluttà, restando con le piccole mutande, le autoreggenti carnicino e il grande reggiseno, per contenere le mie zinne, che sono belle grosse.

Lui guardava incantato, poi si è tirato giù i pantaloni e i boxer e ho visto il suo cazzo a tubo: lungo e leggermente gonfio ma che pendeva irrimediabilmente verso il basso. Ero molto sorpresa ma non ho detto assolutamente niente… invece, mi sono distesa sul letto e ho tolto le mutande. Lui si è precipitato a leccarmela, lo ha fatto a lungo con passione, con ingordigia e, Giovanna, nonostante fossi li per motivi molto materiali, ho perso il controllo e mi sono lasciata andare, venendogli sulla lingua.

Nella foga dell’arrapamento ho cercato di prendergli il cazzo in mano, s^… ma era sempre e solo barzotto.

Senza parlare, si è rimesso in piedi vicino al letto e con delicatezza si masturbava quella “bestiola” pendula. Mi sono seduta e, mossa a compassione, l’ho preso in mano io, non che si facesse duro ma un po’ doveva risentire… allora me lo sono portato alle labbra e succhiando e masturbando, alla fine ha eiaculato liquido e insapore.

E così ho scoperto i segreti intimi di Pietro, che noi pensavamo quasi come un vecchio marpione. Non ti scoccio con i particolari ma ho scoperto che mio cognato è completamente impotente, si è seduto accanto a me e, con evidente sofferenza, si è confessato e mi ha detto che per il diabete e problemi circolatori e neurologici non gli si rizzava più...

A pensarci, temo che mio marito si stia avviando a fare la stessa fine anche se a lui il Cialis funziona ancora.

A questo punto credo che la convivenza con mio cognato non creerà problemi sul versante sesso, quello che mi meraviglia è che mio cognato non si sia mai confidato col fratello, forse parlare con una donna gli è stato più facile. Non credo nemmeno che mio cognato avrà voglia di mettersi accanto una donna, soffre troppo per il suo stato. Allora non mi resterà che fare in modo che lui, quando sarà a casa nostra, attraverso donazioni possa liberarsi di quanto più possibile a favore dei miei figli.

Io però non sono eterna e nessuno mi garantisce di sopravvivere a lui e/o a mio marito, pertanto dovrò cercare di accorciare i tempi dell’operazione donazione.

Tu che ne pensi della situazione? Ho fatto una buona analisi secondo te?

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Giovanna Esse

Buongiorno Anna cara, ti rispondo subito altrimenti la "domenica" parte, e mi tritura come un hamburger.
Oggi, te lo dico subito, non potrò essere larga di consigli per la mia inesperienza totale in merito a lasciti, leggi e donazioni. Comunque...
Io credo che sei stata fortunata a trovare il momento giusto e a ottenere una confessione così intima, dall'uomo. Da come scrivi, e dalle esperienze che mi hai raccontato, è evidente che sei una ragazza capace e volitiva, quindi a mio avviso non potrai che essere "deliziosamente" dominante su tutti i fronti e che saprai giocare bene le tue carte.
In questo caso, personalmente, a maggior ragione credo che il consiglio di avere due "rapporti", che presto diverranno più di profonda intimità che sessuali, con i due fratelli, sia il consiglio migliore. Credo che ad entrambi non farebbe piacere che l'altro sappia quanto la propria erezione sia problematica. E poi? Il famoso menage a 3, come lo farebbero?
Io intratterrei rapporti sessuali, comunque vadano, col fratello e magari farei friggere e arrapare il marito, lasciandogli capire che è cornuto in casa sua ma spifferando ben poco dei particolari intimi.

Ora… come ti ho detto la tua storia la racconto molto volentieri, anche se devo avvisarti, che romanzata potrebbe comunque svolgersi in altro contesto e con note diverse. Quando scrivo e mi appassiono, i personaggi prendono vita propria... anzi, se non ti disturba, sarei felice tu mi fornissi qualche particolare, qualche esperienza "speciale" che ti è rimasta nel "cuore"... cose scabrose, o momenti divertenti... sorprendenti... eccetera. Insomma quei particolari che rendono unica e indimenticabile una nostra avventura di vita.
Le tue mail sono interessanti e gradite, mi fa proprio piacere che tu mi abbia scelta per confidarti. Grazie.

Anna del Mar

Cara Anna, come sempre leggo con piacere le tue mail, ti auguro una bellissima domenica. Se riesco a tirarmi dentro Pietro, mio cognato, la cosa migliore e che effettui delle donazioni direttamente ai miei ragazzi. Vorrà dire che forse gliela dovrò fare leccare molto spesso e fargli tante seghe… il tipo lecca bene! e lecca pure il culo bene! Cosa altro gli rimane da fare?

Quando ieri sono scesa da casa sua ero perplessa ma pure tanto eccitata che mi sarei fatta chiavare pure da un cane, invece… mi son dovuta accontentare.

Non mi preoccupo eccessivamente se mio marito dovesse trovarmi col cazzo del fratello in mano, forse farebbe storie ma lui è abbastanza venale ( e cornuto) da accettare pure questo; dopotutto: non mi ha proposto LUI di farmi chiavare dal fratello? Anzi sarebbe bene farmi scoprire mentre il fratello me la lecca, potrebbe far collaborare mio marito nell'opera di circonvenzione e lasciarmi le mani più libere nell'opera di convinzione ad effettuare le donazioni.

Adesso, tornando al fatto che a quaranta anni ho fatto la mignotta a Roma mentre la mattina facevo i corsi da funzionaria, forse potrei raccontarti qualche episodio che potrebbe risultarti interessante, spero.

Comunque, cara Giovanna, lo sai che in fin dei conti si tratta sempre delle stesse cose, in bocca, in culo, nella fica… forse potrebbe essere interessante raccontarti la prima volta (di molte) che ho "conosciuto" un vero "horse dick" o cazzo da cavallo, anche se, alla fine, non è stato poi così complicato, certo quando lo vidi ebbi un poco di timore. Ma sai bene, amica mia, che il nostro sesso si adatta a cose dalle dimensioni incredibili, quindi non vi è mai un vero problema.

Le storie "eccitanti" in una situazione come quella sono sempre di fantasia, in fin dei conti entra come entra qualsiasi altro cazzo, certo che la differenza "la senti" in corpo e credo che tu mi capisca perché tutte noi nella vita ci siamo trovate prima o poi in situazioni più o meno simili. Per cocludere riguardo alle sensazioni fisiche più particolari direi che sena dubbio la più indimenticabile e destabilizzante e la doppia penetrazione, figa più ano, soprattutto se i cazzi grossi sono due.

Lavorare per un qualche periodo in una casa di appuntamenti insegna tante cose, anzi dovrebbe essere un corso obbligatorio per le donne, specie per le nevrotiche (come una mia cognata che al marito ha reso il sesso un inferno per certe sue fissazioni legate al buco del culo e alla figa, che si rompono) ed eviterebbe parecchie violenze domestiche, a mio giudizio. 

Io ho anche la "fortuna" di avere una figa molto grossa e i tessuti in generale molto elastici quindi a maggior ragione, per me l'horse dick non è un problema né davanti né dietro, se lui usa un minimo di accortezza.

Purtroppo l’erotismo non era il punto forte dei miei clienti su quella casa, dove ricevevo soprattutto militari giovani, altro che eros… quelli non chiedevano di meglio che svuotare i coglioni dentro di me, magari anche due o tre volte di fila.

Non brillavano nemmeno per cultura o senso estetico, venivano, me lo infilavano dappertutto e poi se ne andavano.

Quando arrivava un nero poi potevo star certa che mi avrebbero inculata perché con l'esperienza ho capito che me lo facevano sempre. Forse, per loro è una specie di rivalsa per ciò che i bianchi gli hanno fatto… per questo a noi bianche ci inculano a più non posso. Comunque io, in quella casa, ero "tre buchi" per il loro cazzo.

A me nemmeno dispiaceva, nessun coinvolgimento, mi prendevano come mi piace, mi dominavano. Sono una donna energica, lo hai capito, sarà una mia perversione forse, ma per godere davvero non ho bisogno di baci e di coccole, ho bisogno di un uomo che mi domini, che mi prenda con tutta la sua potenza, che me lo faccia sentire davvero, che mi faccia la sua femmina, anche in maniera un po’ animalesca magari. Non mi piaceva fare sesso con i messicani, quelli se li faceva la mia amica o qualche altra ragazza "free lance", avevamo un accordo.

Soprattutto con i neri ho provato la doppia penetrazione ed il fatto di aver due cazzi dentro moltiplica il piacere sia perché quello che hai davanti spinge terribilmente sui punti più sensibili della vagina, perchè la vagina si stringe, costipata dal cazzo che hai nel retto, e senti la pancia "piena" e li senti muoversi dentro, il diaframma di carne fra i buchi quasi non lo senti più, ti sembra di essere perforata totalmente e senza limiti... è una magnifica sensazione ma ci vuole un po’ di esperienza per farlo, soprattutto da parte dei maschi. Oltre al fatto che loro devono essere affiatati ed averlo abbastanza lungo e duro da non uscir fuori. Con i cazzi corti e non troppo duri non riesce bene, una volta fuoriesce uno ed una volta scappa l'altro, uno stress...

Qualche volta qualcuno di loro ha sbagliato e reinfilandolo e mi è entrato pure lui in vagina, insomma mi ritrovavo due cazzi nella vagina, è bello e quei momenti entrano senza problemi!

Con i neri problemi di lunghezza in genere non ce ne erano e per la doppia penetrazione erano perfetti

Continuando con le confidenze, devo dire che spesso i bianchi lo avevano più largo, più grosso, il cosidetto cazzo da cavallo di cui ti ho detto, in genere lo avevano i bianchi. I neri non erano tutti molto dotati come si crede e se lo avevano lungo non era tanto spesso.

E alla fine, io tornavo a casa soddisfattissima. Mio marito non si è mai accorto che quando tornavo da Roma che avevo il culo un poco "arrossato".

In fondo voglio dire che non ho "esercitato" nel tipico casino di una volta dove ti capitava di fare le cose strane a richiesta del cliente, la nessuno mi ha mai chiesto di fare lo schiavo, di essere frustato, di vedermi masturbare con un grosso cazzo di gomma , di farsi cacare o pisciare sulla pancia o altre "cosacce" del genere, quelli venivano per chiavare e non avevano bisogno di fantasie per farselo venire duro. Quindi momenti di "cose strane" non ne ho, in fin dei conti con quelli facevo sesso "sano" , completo ed appagante.

Il mio servizio durava solo due tre ore, uscivo alle cinque dal lavoro ed avevo tempo fino alle nove al massimo per fare le marchette, ma tre quattro marchette a pomeriggio riuscivo quasi sempre a farmele.

Mio marito cominciava a telefonare in hotel alle dieci per vedere se ero tornata in camera perché era convinto che le corna potevo mettergliele solo di notte.

Tolta la percentuale per l'organizzazione guadagnavo bene. Potessi farlo ancora. Ciao, spero di essere riuscita a spiegarti la situazione. Alla fine mi reputo una donna fortunata...

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Per  rispondere alle tue domande devo prima puntualizzare qualcosa: ho cominciato a "esercitare"  soprattutto per curiosità: non sapevo che farmene delle serate in giro per Roma, andare in giro con le colleghe e qualche collega mi seccava, non hai idea di quanto possono essere pallosi. Non lo feci per i soldi, avevo solo voglia di trasgredire, oltretutto quelle settimane di corso capitarono in un periodo nel quale avevo grosse incomprensioni con mio marito, mi sarebbe piaciuto divertirmi un po', magari mettergli qualche altro cpaio di corna. L’incontro con quella che sarebbe diventata mia amica, nella trattoria fu un caso fortuito, di quelli che capitano chissà perché. Allora avevo già 41 anni, avevo avuto tre figli, avevo  ed ho una bella pancetta. Poiché ho le tette molto grosse  (VIII) e avevo allattato, le avevo già abbastanza cascanti; avevo ed ho un bel  culone, avevo ed ho una fessa slabbrata dai parti tutti naturali, e non certo la fichetta stretta e piccola di una ventenne. Quindi già non avevo le caratteristiche più richieste per la escort d'alto bordo, probabilmente la mia amica scelse perché avevano bisogno di qualcuna che coprisse la richiesta di MILF. Per quel settore andavo più che bene… perché voglio chiarire che non ero e non  sono un cesso anzi,.ancora adesso sono un ottimo richiamo per… uccelli. Inoltre ho capito che a moltissimi giovani piace fare sesso con qualcuna che ha l'età e le caratteristiche di una mamma; il culone e le tette grosse poi mi facevano richiedere dai neri che amavano che gli facessi una spagnola per poi sborrarmi in faccia o in bocca o farmi la "collana di perle" sul petto e sul collo. Non credere che le prime sere furono facili, anche se una è prostituta, stare in una stanza ad aspettare qualcuno, uno sconosciuto,  al quale dovrai fare prima il bidet, uno che poi, senza ritegno te lo infilerà intimamente in corpo. Avevo un poco paura e vergogna mentre aspettavo i primi clienti, la voglia di scappar via era incalzante, ma poi, una volta che una ci ha fatto la faccia  , come diceva mammà “a’ faccia d’a’ zoccola”, diventa tutto più facile.

Le mia paura maggiore, prima di salire su quella casa, era di restare invischiata in una retata della buoncostume, non solo ero funzionaria ministeriale ma poi anche i figli e i paesani avrebbero gridato allo scandalo. Ma mi spiegarono che, data la clientela, la' nessuno sarebbe venuto a mettere il naso, l'organizzazione aveva buoni agganci. Comunque la mia amica sveglia era un po’ il mio “magnaccia”, la mia protettrice nell’ambiente così alieno dal mio…, lei sapeva che ero novizia: le prime volte mi mandò in camera solo giovani bianchi ed uno alla volta, se mi avesse mandato dentro tre neri insieme sarei scappata certamente via.

So che sei sempre assetata di notizie, allora devo dirti che esiste  razzismo anche sui casini. I neri ci schifano, a noi bianche ci considerano tutte un po' "trash"  ma però ci vogliono e gli piace fotterci e soprattutto in culo; i bianchi invece  se vedono che dalla tua camera esce un nero si rifiutano di fare sesso con te, quindi bisognava gestire gli accessi con attenzione. Questo sarebbe bello dirlo alle radical chic  e agli alfieri della integrazione: integrazione un cazzo, né negli USA né in Italia! Comunque io  e quelle altre che lavoravano la' non eravamo di "alto bordo", più che altro eravamo un paio di gradini un po' più su delle zoccole sulla strada, fortunatamente avevamo una clientela "selezionata" ma da noi venivano solo militari di truppa e sottufficiali, e alcuni italiani della piccola borghesia, insospettabili.. Avevamo camere pulite e potevamo fare un bidet e lavarci dopo aver fatto sesso, e la doccia a fine servizio. Riguardo alle tariffe, si partiva da 70 euro per la marchetta semplice, e poi ogni prestazione extra si pagava a parte. Io incassavo, e annotavo, sulla marchetta le eventuali prestazioni non concordate prima. Quando le prestazioni si diversificavano, pagavano prima, all’ingresso: diversificarono pagavano prima di salire salvo conguagliare alla uscita per le richieste in corso d'opera. Era una gestione economica molto precisa. Si poteva arrivare anche a 300 - 500 euro per sesso a quattro, con collana di perle con ingoio, sesso a spiedo cioè uno in bocca e uno in figa, doppia penetrazione e inculate. A me toccava il 50% di base più un bonus per gli extra, le inculate erano le più richieste e mi rendevano circa 50 euro in più, oltre la marchetta. Però, come ti ho detto io non lo facevo per soldi, anche se dopo un po' i soldi cominciarono a farmi comodo. Riguardo al sesso con donne…. no, sulla casa non erano ammesse donne single, e là nessuno veniva con la moglie o l'amante. Nella vita è capitato, alcune volte una donna me l'ha leccata e si è fatta leccare, avevo 18 anni e lei era una suora "spogliata"  notoriamente lesbica che mi aiutò anzi mi "raccomandò"  per superare un concorso e dovetti ripagarla anche con la lingua. Forse non mi tirerei  indietro con una donna se capitasse  ma non mi appassiona davvero anche se , in definitiva, può essere piacevole, non sono bisex anche se molte mie amiche lo sono.

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